Biografia
Nato a Bari nel 1949, si trasferì l’anno dopo con la madre e il fratello a Sesto San Giovanni (Milano) dove il padre faceva il falegname. La sua infanzia è stata segnata dalla povertà e dalle difficoltà di vivere in un contesto sociale dove i ‘meridionali’ non erano ben accolti. Grazie anche all’aiuto di un cliente del padre, riuscì a studiare e a diventare operatore meccanografico e poi programmatore, un lavoro remunerativo, ma non adatto a lui. Scelse allora di fare il falegname con il padre e riuscì a creare una piccola attività imprenditoriale con 11 dipendenti che gli consentì di girare il mondo. Nel 2000 passò una settimana di ferie a Lampedusa e da quel momento la sua vita cambiò completamente: pochi mesi dopo chiuse la sua azienda e si trasferì nell’isola, dedicandosi all'attività di gelataio. A Lampedusa comprò anche una piccola barca completamente da ristrutturare, la "Nuova Speranza". Gli ridiede vita chiamandola Gamar. E fu proprio con la Gamar che la notte fra il 2 e il 3 ottobre 2013 Vito con alcuni amici salvò, fino a rischiare il ribaltamento dell’imbarcazione, 47 migranti che stavano annegando, strappandoli a morte certa. Nel 2018 Vito Fiorino è stato riconosciuto come un Giusto del mondo, vive ancora a Lampedusa e s’impegna per sensibilizzare le istituzioni e i cittadini sulla questione dei migranti.